Il vecchio confine con l'Italia oggi si presenta come una zona con incantevoli sentieri di montagna e con resti di edifici bellici.
Dopo la Prima guerra mondiale, grazie al trattato di Rapallo firmato nel 1920, l'Italia ottenne temporaneamente il territorio della Primorska slovena. Il confine di Rapallo era il confine tra il Regno d'Italia e il Regno dei Serbi, Croati e Sloveni. Venne stabilito con un accordo delle superpotenze nel 1920, nella città italiana di Rapallo. Nonostante le promesse di rispetto dei diritti delle nazioni, questo fece regredire velocemente la vita economica, culturale e politica degli sloveni durante le due guerre. Dopo la Seconda guerra mondiale, la Primorska venne finalmente restituita alla madre patria.
Resti storici e culturali del confine di Rapallo
Le unità italiane segnarono una linea di confine con delle pietre confinarie e nel periodo fino alla Seconda guerra mondiale costruirono nel territorio della Primorska strade, osservatori militari, caserme, bunker e altre fortificazioni.
Oggi, molti degli edifici che erano stati costruiti al tempo del confine di Rapallo sono ricoperti dalla vegetazione, ma alcuni sono ancora visibili, restaurati e meritano una visita:
- la strada del Mangart, oggi ricostruita, la strada di montagna più alta della Slovenia;
- la strada Zadnjica verso il Triglav;
- la strada da Lepena verso il lago del Krn;
- le fortificazioni Za Otoki;
- il rifugio sul Kup;
- pietra di confine sulla cima della Bača;
- la caserma sul Možic,
- il bunker di ferro sul Lajnar,
- il rifugio Caposaldo a Petrovo Brdo,
- la caserma sul Lajnar,
- il forte sulla cima della Bača.
Sono anche a diposizione visite guidate brevi o lunghe lungo il confine di Rapallo.